Visioni politecniche: Da Tutankhamon ai quadri di Picasso: un viaggio affascinante nella scienza al servizio dell’arte

Come si preservano dall’azione del tempo i beni del nostro patrimonio culturale? E come possiamo scoprire i segreti nascosti in opere d’arte antiche e moderne?

L’incontro presenterà le tecnologie scientifiche d’avanguardia impiegate per l’analisi del nostro patrimonio culturale, tra cui la fluorescenza a raggi X, la spettroscopia Raman e l’imaging iperspettrale. Sarà possibile scoprire come, grazie ai progressi della scienza, gli esperti sono in grado di studiare le opere d’arte e i reperti archeologici in modo non distruttivo in un viaggio che ci porterà dal regno di Tutankhamon ai dipinti moderni di Pablo Picasso passando per le sculture di Michelangelo.

Conduce l’incontro Daniela Comelli docente e responsabile del gruppo di ricerca ArtIS (Imaging and Spectroscopy for Art) del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano.
La sua attività di ricerca è dedicata allo sviluppo di metodi di spettroscopia ed imaging per lo studio non-invasivo di opere d’arte e per la caratterizzazione chimico-fisica di materiali di interesse nel campo delle Scienze della Conservazione. Tra le tecniche utilizzate hanno particolare rilievo l’imaging di fluorescenza risolta in tempo, l’imaging iperspettrale e la spettroscopia Raman.Tra i più interessanti risultati della ricerca effettuata nell’ambito delle Scienze per la Conservazione dal suo gruppo di ricerca si ricorda:
– lo studio dello scolorimento del colore giallo nel dipinto “Femme (Époque des “Demoiselles d’Avignon”)” di Pablo Picasso (2019)
– l’identificazione di ferro meteoritico come componente principale della lama del pugnale ritrovato nel sarcofago di Re Tutankhamun tramite analisi di spettroscopia XRF (2016).
– l’identificazione di uno stemma nascosto e la sua attribuzione alla famiglia dell’arcivescovo Bernardo de Rossi in uno dei manoscritti illuminati della collezione della Biblioteca Trivulziana di Milano (2014).
– l’identificazione dei colori usati da Vincent Van Gogh nel dipinto “Les bretonnes et le pardon de pont Aven” (1888) conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano (2013).
– lo studio dello stato conservazione della superficie di due tra le più importanti sculture di Michelangelo, il David (Galleria dell’Accademia, Firenze) e la Pietà Rondanini (Ospedale Spagnolo, Milano).
La sua attività di ricerca è comprovata dalla pubblicazione di più di 100 lavori scientifici su riviste e atti di convegni internazionali

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