thursday 6 Aprile 2017Dalle 15:00ArchiLectures | Paolo L. BürgiSperimentare nel processo creativo, immaginare paesaggi

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Nato per vedere, allenato a percepire – Johann Wolfgang Von Goethe
A partire dalla scala ridotta di un progetto puntuale come un terrazzo di dimensioni ridotte che galleggia sopra una stretta gola in una foresta incontaminata, passando per la scala urbana di una piazza e, infine, avvicinandosi ad un progetto di scala territoriale, su una montagna o sul Paesaggio carsico, dobbiamo sempre passare dagli stessi principi e concetti fondamentali, con la stessa filosofia di progetto.
Aspiriamo a scoprire nuovi punti di vista e a come ri-trovare paesaggi pieni di significati inaspettati. In primo luogo, ci lasciamo ispirare dal sito e ci chiediamo come affrontarlo, come camminarci attraverso, ma anche – dopo aver sperimentato il luogo – come lasciarlo.

Il secondo passo di questo processo creativo si riferisce al paesaggio, alla dimensione nascosta che è possibile scoprire oltre il perimetro fisico del luogo. Un’osservazione attiva e sentitiva ci permetterà di focalizzarci sul dialogo esistente con l’ambiente circostante dell’area, e sull’interazione con gli elementi vicini, e l’orizzonte. Da qui inizia la ricerca sulla storia del sito e il tentativo di trasmettere una bella storia o un racconto attraverso una dimensione ludica del progetto, suscitando sempre curiosità e aumentando il desiderio di andare più in profondità nel percepire il sito. Da qui il visitatore di un piccolo giardino, di una piazza o di un parco sarà invitato a porsi delle domande senza fornirgli una risposta immediata, e esplorerà l’area, sentendosi libero di giocare con l’immaginazione e le proprie emozioni. L’architetto del paesaggio è chiamato a progettare, organizzare e creare uno spazio; quindi egli deve farlo in un modo molto rispettoso, chiedendosi continuamente: “Cosa sto facendo? È qualcosa che durerà nel tempo?”. Tutte le fasi di questo processo sono punti di partenza essenziali per la ricerca: potremmo trovarli in quasi ogni progetto che avremmo potuto realizzare sino ad oggi, ma in ogni progetto – grazie ad un’operazione di re-interpretazione – essi danno luogo ad un risultato finale che è completamente diverso da quello precedente.

 

Paolo L. Bürgi svolge dal 1977 la propria attività di architetto paesaggista presso il suo studio a Camorino. Lavora prevalentemente con il progetto degli spazi aperti in relazione all’architettura, sia in ambito pubblico che privato in Svizzera e all’estero. Ha preso parte a concorsi nazionali ed internazionali vincendo numerosi premi, tra i quali più recentemente l’area di ingresso al CERN di Ginevra e un museo all’aperto sul Carso Goriziano. Il suo lavoro è stato esposto in conferenze e pubblicato in molti paesi europei, Corea, Cile, Argentina, Cina, Giappone, Canada, Stati Uniti. Nel 2003 Paolo Bürgi ha ricevuto il primo premio ʻEuropean Landscape Awardʼ per il progetto ʻCardada, Reconsidering a mountainʼ ed il premio ʻDie Besten 03-bronzeʼ per il progetto della piazza al lago ʻKreuzlingen Hafenplatzʼ.

Università di provenienza:
Politecnico di Milano, Scuola Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni

Date e orari

giovedì 6 Aprile 2017
Dalle 15:00

Luogo

Politecnico di Milano, Aula O.1

Via Ampère, 2 - Milano

Organizzatore

Politecnico di Milano

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